Il Terzo Paradiso

Les Maisons de Judith

in Val Ferret

31

Luglio

2022

11:30

Cos’è il Terzo Paradiso

“Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura”.  Per l’artista Michelangelo Pistoletto, che lo ha promosso in tutto il mondo insieme alla sua organizzazione, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, il Terzo Paradiso è la formula della creatività, un simbolo di pace,  di rigenerazione della natura e degli equilibri planetari. 

Un progetto olistico che individua ed intercetta, nei tre cerchi con cui si compone l’immagine grafica del segno,  i paradigmi scientifici,  tecnologici, artistici, culturali e le politiche necessarie a restituire vita alla Terra. Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza.

Il simbolo del Terzo Paradiso

Il simbolo del Terzo Paradiso, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, è composto da tre cerchi consecutivi. I due cerchi esterni rappresentano tutte le diversità e le antinomie, tra cui natura e artificio. Quello centrale è la compenetrazione fra i cerchi opposti e rappresenta il grembo generativo della nuova umanità. 

Promozione di attività di trasformazione responsabile, condivisa e partecipata del Terzo Paradiso

Il Terzo Paradiso assume forma concreta e operativa attraverso le attività di Cittadellarte e della sua rete globale (fatta di Ambasciate, Forum e Cantieri, e centinaia di partner), e le best practices presentate da Geografie della Trasformazione. Il Terzo Paradiso è il simbolo delle Nazioni Unite nella sede di Ginevra, collocato nel parco antistante all’edificio che occupa la direzione generale in Europa. Il simbolo è stato scelto dal’ESA come simbolo del progetto « Mission Vita” in un lungo viaggio che ha portato l’astronauta Paolo Nespoli sulla Stazione Spaziale, per effettuare alcuni esperimenti scientifici previsti dai piani spaziali in atto.

Il Bosco di San Francesco ad Assisi, promosso dal FAI, è oggi una delle mete turistiche e di pellegrinaggio più frequentate dagli escursionisti che frequentano i cammini che attraversano la regione.

Il Terzo Paradiso in Val Ferret

Il simbolo di Michelangelo Pistoletto in  Val Ferret,  una delle più  suggestive vallate  alpine situate in Valle d’Aosta, ai piedi del massiccio del Monte Bianco, assume significati straordinariamente attuali per  favorire una rilettura  critica della condizione contemporanea della relazione tra artificio e natura.

Il progetto nasce dall’idea di esaltare il contenuto naturalistico del sito,  instaurando con la sua presenza discreta, un dialogo equilibrato tra la condizione umana dedita alla trasformazione e la natura stessa. L’installazione, elemento artificiale dell’opera umana, trova collocazione tra il verde e il movimento del suolo, realizzandone  così il delicato equilibrio .

Il linguaggio e la dialettica del Terzo Paradiso nel sito della Val Ferret

Attraverso gli elementi utilizzati per la sua costruzione, il Terzo Paradiso  assume i lemmi del linguaggio e della dialettica propria del sito, selezionando i materiali già presenti nel contesto, in particolare tronchi di abete già tagliati e presenti nella valle, diversificati tra loro dall’intervento umano.  

Con le sue “frasi riflessive” il terzo paradiso vuole sottolineare il nesso  tra il cielo e  la terra e le sue biodiversità, così come il senso della misura, della proporzione, dell’armonia, da applicare non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi ed etici .

“Le parole” di questa installazione sono “empatiche”,  congegnate imitando la natura ed 

esplicitate grazie all’intervento umano che si manifesta attraverso queste attività:

–   il taglio  dei tronchi da parte della falegnameria

  • la scelta di misure diverse delle altezze dei tronchi
  • il posizionamento con una determinata forma (quella del Terzo Paradiso) sul terreno
  • l’alternanza in alcune superfici di taglio orizzontale di elementi di acciaio specchiante a disco

Descrizione tecnica dall’installazione

L’installazione  occupa una superficie di 54 mq. totali .

La costruzione geometrica composta da un cerchio centrale di circa 6 mt. di diametro  e due contigui e diametralmente opposti di 3 mt. di diametro. 

La sua collocazione  nel suolo sarà determinata dalle coordinate geografiche e sarà dettata dalla più opportuna incidenza della luce sulle superfici degli elementi. 

La delimitazione di tali superfici è realizzata collocando , secondo uno schema che si ripete, ceppi di tronco di abete  selezionati per misure e reperiti dai fornitori locali.

Le dimensioni indicative previste all’incirca, con le dovute tolleranze le seguenti:

h. 90 / diam. 50   

h. 60 / diam. 30 

Il progetto esecutivo sarà finalizzato a definire in maniera precisa la natura e le dimensioni degli elementi, che possono essere adeguate in funzione della effettiva disponibilità in loco. 

Il calcolo degli elementi rispetta lo schema numerico individuato nella planimetria di progetto : 

numero  10 elementi     h. 90

numero  28  elementi    h. 60

Il progetto prevede la specchiatura della  faccia di taglio a vista, di alcuni degli elementi previsti, quelli raggruppati in nuclei di 3, che hanno l’elemento centrale di h. 90 e i due laterali di h.60, e che formano di volta in volta il simbolo del Terzo Paradiso ripetuto 10 volte nel perimetro dei tre cerchi. 

Tali superfici, diversamente inclinate, saranno evidenziate e  protette da un foglio in acciaio.

La superficie del tronco, sarà protetta con una vernice ecologica idoneo alla sua conservazione nel tempo.

L’elemento  naturale e quello artificiale realizzano un dialogo  di forma e di linguaggio.  

NOTA BIOGRAFICA DI MICHELANGELO PISTOLETTO

Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica.

Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Tra il 1975 e il 1976 realizza nella Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati “continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992). 

Nel 1978 tiene una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione. All’inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l’artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”.

Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo Paradiso, pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco. Nel 2012 si fa promotore del Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, festeggiata ogni anno il 21 dicembre con iniziative realizzate in diversi luoghi del mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un – le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura.

Nel maggio del 2015 la Universidad de las Artes de L’Avana gli conferisce la laurea honoris causa. Nello stesso anno realizza un’opera di grandi dimensioni, intitolata Rebirth, collocata nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Nel 2017 viene pubblicato il suo testo Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società. Tra il 2018 e il 2020 è ulteriormente intensificata l’attività del Terzo Paradiso, in particolare attraverso lo sviluppo di una rete internazionale di Ambasciate e di Forum. In questi stessi anni è inoltre particolarmente attivo in vari paesi dell’America Latina con mostre personali e diverse iniziative legate al Terzo Paradiso.

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